sabato 8 novembre 2008

Non c'è limite al peggio

E neppure all'arroganza tracotante di certa gente.

BRUXELLES (Reuters) - di Francesca Piscioneri

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Silvio Berlusconi non ha intenzione di scusarsi per aver definito il neo eletto presidente Usa Barak Obama "abbronzato" perché di colore, e si altera con un giornalista statunitense che quelle scuse chiede domandando al premier se non si renda conto di essere stato offensivo.

Al termine della conferenza stampa di Bruxelles per illustrare le decisioni del Consiglio Ue straordinario, un giornalista dell'agenzia statunitense Bloomberg prende la parola e chiede testualmente a Berlusconi: "Presidente si rende conto che il suo commento su Obama è offensivo negli Stati Uniti? Perché non chiede scusa?"

Il premier in un primo momento risponde ironico: "Mi fa piacere che ti sei messo anche tu nella lista di quelli che ho definito ieri... bene".

Giovedì a Mosca Berlusconi ha apostrofato come "imbecilli" coloro che non hanno colto nell'epiteto "abbronzato" la "carineria" e il "complimento".

Alle insistenze del cronista sulle scuse da chiedere, il capo del governo ha replicato, già in piedi per lasciare la stanza: "Perché? ma dai, per favore... chiedi scusa tu all'Italia".

In precedenza, Berlusconi aveva definito "ridicolo" che si facessero delle polemiche sul fatto che non avesse ancora parlato al telefono con Obama ( che si è sentito con gli altri leader del G7) dopo le elezioni del 4 novembre, spiegando di averlo sentito in occasione del Columbus Day - Berlusconi era a Washington su invito di Bush - e di avere intenzione di incontrarlo. L'occasione dovrebbe essere il G20 a Washington il prossimo 15 novembre.

"Mi ha detto Bonaiuti che qualcuno si agita su una telefonata... è ridicolo... Prima mi dicono americano con la kappa, poi che non ho nemmeno telefonato a Obama... I miei rapporti con la presidenza Usa saranno conrdialissimi come lo sono stati con la precedente, con Clinton e con la presidente del Congresso Nancy Pelosi".

Ieri, nel corso della conferenza stampa a Mosca con il presidente russo Dmitry Medvedev, Berlusconi aveva detto: "Cercherò di aiutare i rapporti fra Russia e Usa dove sono arrivate alla guida delle giovani generazioni e non vedo difficoltà per Medvedev ad instaurare buoni rapporti con Obama che è anche bello, giovane e abbronzato".

Il premier aveva poi precisato che il termine "abbronzato" da lui utilizzato "è una carineria assoluta, è un grande complimento", e aveva definito "imbecilli" i suoi critici.

Oggi, alla domanda se avesse letto i giornali che riportavano le sue parole in prima pagina, Berlusconi ha nuovamente detto: "Certo, perché no? Pensavamo che ci fossero tanti imbecilli in circolazione. Quello che non immaginavamo è che fossero così imbecilli da autodenunciarsi, da autocertificarsi pubblicamente".

BERLUSCONI A PD: SONO OPPOSIZIONE, NON HANNO NIENTE DA FARE

Quanto alle reazioni del Pd, Berlusconi ha replicato: "Quando si sta all'opposizione non si ha proporio niente da fare e non si rassegnano. Hanno perso le elezioni, non stiano sempre in campagna elettorale".

Oggi il Partito democratico ha chiesto ai presidenti di Camera e Senato e ai ministri degli Esteri e dell'Economia di dissociarsi dalle frasi pronunciate da Berlusconi: "Chiediamo che ci sia da parte degli esponenti di governo e dei leader della maggioranza una parola di dissociazione", ha detto oggi il vicesegretario del Pd Dario Franceschini, in una conferenza stampa a Montecitorio.

"Io non do nessuna importanza a queste cose e vado avanti per la mia strada. È stata una battuta di carineria, assolutamente spiritosa... potevo anche dire alto ma poiché sia il premier russo Vladimir Putin che il presidente Medvedev non lo sono molto alti, come me, non l'ho detto. Altrimenti avrei detto giovane, bello, alto e anche abbronzato. Non conoscete la canzone Abbronzatissima?"

E aggiunge su Obama: "Tutti a sinistra ne sono affascinati, è diventato il messia, evviva. Spero non gli sia troppo grave avere su di sé tutta questa concentrazione di speranza...".

Poi la domanda del cronista Usa e da riflessivo Berlusconi diventa reattivo.

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