giovedì 2 ottobre 2008

Progresso?

Forse sarebbe opportuno iniziare ad interrogarsi seriamente sul reale significato che diamo comunemente alla parola progresso.

Sono di questi giorni le notizie riguardanti il latte avvelenato distribuito ai bambini in Cina (e non solo, vista la probabilmente elevata percentuale di probabilità che quel latte sia finito in qualche leccornia che ci siamo comprati noialtri) o le scarpe prodotte con finta pelle conciata con sostanze tossiche.

Parecchi anni fa, sulla cresta dell'onda c'era il vino al metanolo.
Qualcuno se lo ricorderà di certo.

Viviamo tempi in cui a qualche genio del progresso è venuto in mente di fare la seguente proposta: per ogni computer portatile che tu compri, io ne regalo un altro a qualcuno.
Questo qualcuno sono bambini africani.
A chi mai potrà venire in mente di voler regalare un computer portatile ad un bambino africano che ha buone probabilità di non arrivare ai 5 anni di vita perchè morto di aids, dissenteria o fame?
Ai bambini africani regaliamo computer portatili e diamo da mangiare latte in polvere scaduto.
Bella roba.

Se siamo arrivati al punto da identificare il progresso con le porcherie di cui sopra, stiamo veramente messi male.

Qualcuno dovrebbe cortesemente spiegarmi in cosa sta il progresso.

Da quando ci siamo elevati al rango di esseri umani, parecchio tempo fa, non abbiamo fatto altro che danni.
Siamo stati capaci di far progredire solamente il nostro maledetto senso dell'Avere, a scapito di quello dell'Essere.
Più passa il tempo e più aumentano avidità, sete di denaro e potere, prevaricazioni, ingiustizie, genocidi, abusi di potere, speculazioni.
L'analfabetismo è ancora diffusissimo (anzi, sempre di più...anche dalle nostre parti...).
Ci sono persone che muoiono per malattie che nei nostri paesi progrediti sono debellate da centinaia di anni: forse che i vaccini e le cure non si possono portare anche da quelle parti?
Beh, si...ma magari a loro vendiamo i medicinali scaduti.
Progresso.

Cazzate.

Quando penso ad una società progredita, immagino una società in cui TUTTI operano per il bene proprio e per quello degli altri, indistintamente.
Una società in cui la gente sia capace di anteporre umanità, solidarietà e rispetto per il prossimo ai propri personali interessi.
Una società in cui la gente sia ancora capace di stupirsi per la bellezza di un tramonto sul mare.
Una società, soprattutto, in cui veramente tutti fossero capaci di adoperare il buon senso.

Invece cosa abbiamo?
Abbiamo un casino.
Un casino in cui la gente sputa addosso agli altri e poi va in chiesa a scaricarsi la coscienza.
Un casino in cui le persone compiono atti così atroci ed impensabili che non si possono associare neppure al gradino più basso della scala evolutiva umana, dato che il cervello non era ancora abbastanza sviluppato per partorire certe porcate.
Un casino in cui, per biechi interessi finanziari, si lasciano morire le persone di cancro o di fame o di diarreao o di tubercolosi.
Un casino in cui un manipolo di stronzi arroganti gioca continuamente con la vita di milioni di persone.

Persone così impaurite e preoccupate per la pensione che non avranno, da non essere in grado di concepire una qualsiasi possibilità di reazione su larga scala.

Mi viene da ridere quando sento certe sensazionali notizie al tiggì che annunciano la scoperta di una rivoluzionaria cura per il cancro che sarà però disponibile nel 2050.
Intanto le gente continua a crepare.
Almeno stessero zitti.

Continuiamo a gridare allarmi per la salute del Pianeta che abusivamente occupiamo però continuiamo a massacrarlo perchè qualche figlio di puttana deve guadagnare dei soldi.

Progresso?

Allora, non sarà mica che nella maggior parte dei casi abbiamo semplicemente il cervello bacato?
Che al Creatore sia andato storto qualcosa nel progetto?

Una volta, quando c'era la necessità, interveniva la Natura con qualche bella epidemia e decimava un po' di gente.
E tutto stava in equilibrio, dal punto di vista planetario.
Da che mondo è mondo, ogni specie vivente ha avuto le sue belle gatte da pelare (con buona pace dei felini).
In quel sistema, un'etnia come quella cinese sarebbe stata decimata, dato che mette a rischio la sopravvivenza del restante genere umano.
Niente, siamo riusciti a sovvertire anche questa sacrosanta legge naturale di selezione.
Purtroppo, non è stato certo per far qualcosa di buono.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Oltre a condividere il tuo discorso, ci tengo ad approfondire un aspetto che hai toccato e che a me sta molto a cuore. Gli aiuti umanitari, intesi come il 90% del mondo benestante li intende, sono una porcata colossale. Come hai giustamente fatto notare, regalare un computer a un bambino africano è un gesto assolutamente irrazionale dal punto di vista della scala prioritaria del bambino stesso, che come hai fatto notare raramente arriva all'età per poterne usufruire. Ma andando più nello specifico la domanda è a chi li daremmo, per fare cosa? Non staremmo aggiungendo ineguaglianza all'ineguaglianza(che creiamo anche regalando loro giocattoli, creando invidie a loro prima totalmente estranee)?
E ancora, il nostro sistema di aiuto umanitario è basato sulla regalia materiale, peraltro non sempre sensata. Basti ricordare il caso del latte in polvere nestlè, che lungi dal risolvere le necessità alimentari dei neonati selezionati per l'omaggio, portava le madri dei suddetti a perdere la capacità di allattare il neonato in questione (senza la suzione la ghiandola regredice dallo stato di trofismo che segue la gravidanza, impedendo una produzione di latte sufficiente, peraltro già bassa di suo visto lo stato di denutrizione delle suddette), obbligandole peraltro a trovare il modo di nutrire i bambini neonati una volta che la scorta di latte in polvere regalato fosse finito. Ma anche andando meno sul maligno persino la innocente signora che dona 50 euro per una sala operatoria, o per derrate alimentari da donare al "terzo mondo", non si rende conto dell'errore di fondo. Regalando materia e non sapere, li stiamo rendendo ancora più schiavi! La pagnotta risolve il problema nell'immediato, il medico italiano e la bella sala operatoria ci stanno finchè ci stanno...e poi?Queste persone, spesso rifugiati (parlo dell'africa) rinchiusi in campi e tendopoli che poco hanno a che vedere con la loro natura, demotivati al lavoro in quanto graziati da regalie varie, non istruiti a come farcela da soli, che fine fanno quando (irrimediabilmente) prima o poi la giostra finirà di girare?
Io vedo l'aiuto umanitario in modo totalmente divero, mandiamo si aiuti, ma solo per il tempo necessario a dare respiro prima di dare modo a queste popolazioni di ricostruire una società (a modo loro) stabile e capace di coltivare i propri campi. Insegnamo e formiamo medici africani, non rendiamoli dipendenti esclusivamente dai nostri! in sostanza, passiamogli l'unica cosa buona che abbiamo, il sapere (quello utile) e per il resto diamo a ognuno i propri spazi!Che non diventi una discarica di coscienze sporche liberate dai 50 euri regalati sotto natale per sentirci piu buoni!
Preciso che in molte organizzazioni per fortuna già lavorano in questo senso, ma poche rispetto al totale.
Non sentiamoci indispensabili, perchè non lo siamo, e ricordiamoci che nella media dei casi saniamo problemi che noi stessi gli abbiamo creato (per come la vedo io hiv incluso).

iperfungus ha detto...

Caro Roberto, la questione è ancora peggiore.
Perchè non c'è nessuno che regala niente.
C'è qualcuno che si illude che qualcosa venga regalato a chi non sa cosa farsene, ma c'è dietro anche qualche lurido porco che ci guadagna dei soldi.
C'è sempre qualche maiale che ci guadagna dei soldi.
Ed è questo che rende il tutto ancora più schifoso.
Non solo si gioca con la vita umana (e di brutto): c'è anche qualche vigliacco che specula su queste cose.
C'è qualche porco che ci si fa pubblicità, c'è qualche porco che ha venduto ciò che altri credono di regalare.
E' così che funziona.
Ed è per questo che io, personalmente, ho smesso di dare soldi a chi me li chiede.
Le adozioni a distanza? Temo che nella maggior parte dei casi siano un altro vile sistema perchè qualcuno ci guadagni.
Ho personalmente lavorato, anni fa, all'installazione di un call center per una di queste società di "beneficenza": mi chiedo oggi, come allora, chi paga le persone che ci lavorano, che paga la reclame su Canale 5, chi paga il call center, chi paga i locali.
E chi ci guadagna, soprattutto.
Perchè quella era tutto tranne che un'opera pia.